Quando non riusciamo a dormire, spesso pensiamo che la causa sia lo stress, le preoccupazioni o un ritmo di vita troppo frenetico. Ma hai mai considerato che il tuo intestino possa essere coinvolto? Sì, perché il legame tra intestino e cervello è bidirezionale: ciò che accade nella tua testa influisce sul tuo intestino, ma anche il tuo microbiota intestinale può influenzare profondamente l'umore e il sonno. Non è solo una questione fisiologica, ma una danza complessa tra neurotrasmettitori, infiammazione, percezione del corpo e abitudini quotidiane. In questo articolo cerchiamo di affrontare tutti i vari aspetti che ruotano intorno ad un buon sonno Quando i batteri si stressano, la qualità del sonno peggioraIn condizioni di stress anche momentaneo (bastano un paio d'ore) – come un ingorgo nel traffico o un pasto molto abbondante e pesante, tipo un cenone di Natale – si può verificare una disbiosi temporanea. I batteri "buoni" che contribuiscono al nostro equilibrio, come i Lactobacillus, possono ridurre la loro attività. Questo è un dato significativo, perché alcuni ceppi di Lactobacillus sono coinvolti nella produzione di GABA (acido gamma-amminobutirrico), un neurotrasmettitore chiave per il rilassamento e la qualità del sonno. Il GABA agisce come un freno nel cervello: rallenta l'attività neuronale, favorisce la calma, abbassa l'eccitazione mentale. Quando la sua produzione diminuisce, spesso si avverte una sensazione di tensione continua, si fa fatica ad addormentarsi, ci si sveglia nel cuore della notte con pensieri che rimbalzano come in un ping-pong. In soggetti sottoposti a stress cronico o con stati depressivi, la produzione di GABA può diminuire in modo significativo, portando ad un aumento dell'attivazione del sistema nervoso simpatico, quello della "fuga o lotta". E il sonno, in questo stato, diventa quasi impossibile. dormire per disintossicarsiDurante la notte, il corpo non solo si riposa, ma si rigenera. Mentre dormiamo, entrano in funzione meccanismi profondi di detossificazione cellulare, che interessano organi come fegato, reni, intestino, pelle, ma anche il cervello. Il protagonista invisibile di questa pulizia notturna è il sistema glinfatico, una rete recentemente scoperta che permette al fluido cerebrospinale di circolare tra le cellule nervose per rimuovere rifiuti metabolici. Funziona solo durante il sonno profondo e permette di eliminare sostanze tossiche come la beta-amiloide, implicata nell'Alzheimer. Anche il fegato aumenta la sua attività tra le 2 e le 4 di notte, secondo la medicina tradizionale cinese, confermando che il corpo utilizza le ore notturne per riparare, rinnovare e purificare. Sonno e menopausa: quando il corpo cambia ritmoDurante la perimenopausa e la menopausa, molte donne riferiscono un aumento significativo dei disturbi del sonno. Le cause sono molteplici e spesso intrecciate:
Nutrienti che aiutano il rilassamento e il sonnoL'alimentazione gioca un ruolo fondamentale nel sostenere i meccanismi che ci aiutano a dormire bene. Non si tratta solo di evitare caffeina e zuccheri la sera (anche se è giusto ricordarlo), ma di nutrire quei processi biochimici che, nel cervello e nell'intestino, portano al rilascio di melatonina, serotonina, GABA e ossitocina. Ecco una serie di elementi contenuti negli alimenti che favoriscono il sonno Le vitamine del gruppo B sono fondamentali nella regolazione dell'umore e del sistema nervoso:
L’ossitocina: l’ormone della sicurezza e del sonno profondoQuando parliamo di sonno, spesso ci concentriamo sulla chimica del cervello o sui ritmi biologici. Ma c’è un altro elemento che fa la differenza: la sensazione di sicurezza. L’ossitocina, nota come “ormone dell’amore”, viene rilasciata quando ci sentiamo accolti, toccati, ascoltati. Non solo abbassa i livelli di stress, ma aiuta il corpo ad abbandonarsi al riposo. Anche un abbraccio sincero, una parola gentile o una pratica lenta condivisa (come lo yoga o la meditazione) possono aumentarla. L’alimentazione, nutrendo il microbiota, favorisce la produzione di serotonina nell’intestino. A sua volta, la serotonina non solo regola il tono dell’umore, ma crea le condizioni favorevoli per il rilascio di altri ormoni del benessere, come l’ossitocina, che ci aiutano a sentirci calmi, accolti e pronti al sonno. Alcuni alimenti che ne favoriscono il rilascio includono:
Quali alimenti scegliere per un sonno ristoratore?Sostenere il sonno attraverso il cibo significa creare una base nutrizionale stabile nel tempo. Non si tratta di mangiare un alimento "magico" prima di dormire, ma di costruire ogni giorno un terreno favorevole al riposo. Tra gli alimenti più utili troviamo:
il cibo non è tutto, il movimento gioca un ruolo importanteOltre al cibo, è importante come viviamo il corpo durante la giornata. Le discipline olistiche che favoriscono il rilassamento – come yoga dolce, Qi Gong, stretching consapevole o camminate lente al tramonto – hanno un impatto profondo sul sistema nervoso autonomo. Aiutano a disattivare la risposta di allerta e attivare la cosiddetta "modalità parasimpatica", quella del riposo e della rigenerazione. Una semplice routine serale con movimento dolce, respiro e un pasto nutriente può cambiare radicalmente la qualità del nostro sonno. Sonno e longevità: cosa dice la scienza?Numerosi studi hanno dimostrato che un sonno regolare e profondo favorisce la longevità. Non solo protegge il cervello, grazie al sistema glinfatico, ma:
Per concludere, il sonno non è solo una funzione fisiologica: è il risultato dell'equilibrio di tanti piccoli sistemi che lavorano in sinergia. E l'intestino è uno di questi protagonisti silenziosi ma potenti. Per dormire meglio, non basta spegnere la luce: è importante accendere la consapevolezza su ciò che accade dentro di noi. Partecipa alla "CHIACCHIERATA CON L'ESPERTO", nella mia Community AlimentMente e con Paola Rita Cavallotti (professionista appassionata e altamente qualificata nel campo della Naturopatia Psicosomatica), parleremo proprio di insonnia unendo approcci naturali, pratiche di ascolto e alimentazione consapevole per sostenere un sonno davvero rigenerante. Ti potrebbe interessare anche...Bibliografia:
La dieta del cervello, di Dott.ssa Uma Naidoo-Rizzoli Editore Fonti: 1. Microbiota e produzione di neurotrasmettitori (GABA, serotonina) Strandwitz, P. (2018). Neurotransmitter modulation by the gut microbiota. Brain Research, 1693(Pt B), 128–133. O'Mahony, S.M. et al. (2015). The microbiome and childhood diseases: Focus on brain–gut axis. Birth Defects Research Part C: Embryo Today, 105(4), 296–313. Yano, J.M. et al. (2015). Indigenous bacteria from the gut microbiota regulate host serotonin biosynthesis. Cell, 161(2), 264–276. 2. Sonno e sistema glinfatico (detossificazione cerebrale notturna) Xie, L. et al. (2013). Sleep drives metabolite clearance from the adult brain. Science, 342(6156), 373–377. Iliff, J.J. et al. (2012). A paravascular pathway facilitates CSF flow through the brain parenchyma and the clearance of interstitial solutes, including amyloid β. Science Translational Medicine, 4(147), 147ra111. 3. Sonno, infiammazione e longevità Cohen, S. et al. (2009). Sleep habits and susceptibility to the common cold. Archives of Internal Medicine, 169(1), 62–67. Archer, S.N. et al. (2014). Mistimed sleep disrupts circadian regulation of the human transcriptome. PNAS, 111(6), E682–E691. Grandner, M.A. et al. (2010). Sleep disturbance is associated with cardiovascular and metabolic disorders. Journal of Clinical Sleep Medicine, 6(5), 467–475. 4. Ossitocina, connessione e rilassamento Heinrichs, M. et al. (2009). Oxytocin and social support in stress buffering. Biological Psychiatry, 54(12), 1389–1398. Uvnäs-Moberg, K. (1998). Oxytocin may mediate the benefits of positive social interaction and emotions. Psychoneuroendocrinology, 23(8), 819–835. 5. Alimentazione e neurotrasmettitori (triptofano, micronutrienti) Fernstrom, J.D. (2013). Role of precursor availability in control of monoamine biosynthesis in brain. Physiological Reviews, 93(3), 1217–1242. Mischoulon, D., & Fava, M. (2002). Role of S-adenosyl-L-methionine in the treatment of depression: a review of the evidence. American Journal of Clinical Nutrition, 76(5), 1158S–1161S. Kennedy, D.O. (2016). B vitamins and the brain: mechanisms, dose and efficacy—A review. Nutrients, 8(2), 68.
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