Eliminare il glutine dalla normale dieta di un celiaco è la prima cosa che si deve fare per favorire la remissione dei sintomi causati dalla malattia e per ripristinare lo stato naturale dei villi intestinali riducendone la permeabilità e portando gradualmente la persona verso uno stato di benessere. La tradizionale abitudine di mangiare alcuni cibi, soprattutto i prodotti da forno come pane, pizza e dolci, ci porta a ricercare tra i reparti del supermercato, tutti quegli alimenti che più soddisfano il bisogno di non sentirsi "diversi". Ma quali insidie possono nascondere questi alimenti? Sono veramente sicuri per la salute del nostro intestino pur essendo senza glutine? Scopriamo qualcosa di nuovo... cos'è la malattia celiaca?La malattia celiaca viene scatenata dal glutine, o meglio dalla gliadina, contenuta nei cereali come frumento, orzo, segale, kamut e anche in alcuni alimenti processati come per esempio la salsa di soia. Mescolando la farina di frumento con acqua e impastando energicamente e a lungo, si forma una maglia glutinica che fa da collante e rende l'impasto elastico e appiccicoso e ne favorisce la lievitazione. Quando un celiaco ingerisce il glutine, il sistema immunitario attacca le molecole di gliadina, ma, purtroppo, anche le pareti intestinali, causando uno stato infiammatorio che genera diversi effetti collaterali come:
Prima di essere diagnosticata la celiachia, passano anche diversi anni e sembra che questo tempo favorisca ancor di più il rischio di sviluppare anche malattie autoimmuni, problemi neurologici, osteoporosi e cancro. Chi segue una dieta priva di glutine, deve evitare pane, pasta, cereali, biscotti per la colazione e tutti quei cibi contenenti farine glutinate. Deve, inoltre fare attenzione a eventuali contaminazioni che possono superare i limiti di 20ppm stabiliti per legge. Tutti gli altri alimenti come frutta, verdura carne, pesce, uova e formaggi sono naturalmente privi di glutine e generalmente sicuri. Quindi, o si devono eliminare completamente i cereali, ma questo potrebbe essere poco salutare, o si devono ricercare pseudo-cereali gluten free cercando di adattarli alle nostre abitudini alimentari preparando in casa pane e pasta, oppure si chiede l'aiuto da casa ed ecco che l'industria corre in nostro soccorso sfornando pani, e dolci come se non ci fosse un domani facilitandoci la vita ogni volta che non abbiamo tempo di cucinare. Delle grandi quantità di grassi e zuccheri contenuti negli alimenti senza glutine, ne abbiamo parlato abbondantemente in questo post e abbiamo anche già elencato le farine più idonee e con Indice glicemico più ideale (link) da preferire nelle nostre preparazioni. Ciò di cui ancora non abbiamo parlato, è l'effetto che questi alimenti, o meglio, che alcuni ingredienti contenuti in questi alimenti preconfezionati, possono avere sul Microbioma intestinale. Cos'è il microbioma intestinale?Qualcuno lo chiama "il secondo cervello", ma per altri potrebbe essere addirittura "il primo cervello". L'intestino ogni giorno deve svolgere un'infinità di funzioni che avvengono subito dopo la digestione degli alimenti. Attraverso le pareti intestinali, avviene l'assorbimento dei nutrienti, vitamine e minerali. Quando le pareti intestinali diventano troppo permeabili, ecco che assorbiamo anche quello che non dovremmo causando così intolleranze alimentari, colon irritabile, malattie infiammatorie e autoimmuni ecc. Il principale attore che scatena o inibisce l'infiammazione intestinale è proprio il Microbioma! Il Microbioma intestinale è l'insieme di migliaia, anzi di miliardi di batteri che popolano il nostro intestino e insieme ad alcuni tipi di funghi, virus e animali primitivi, detti protozoi, formano un ecosistema assai complesso. Essi, oltre ad abbuffarsi di fibre e sintetizzare vitamine, sono in grado di:
Di fondamentale importanza, dunque, è il cercare di mantenere il nostro bioma più sano possibile favorendo la crescita di batteri buoni e limitando quella di batteri cattivi. Perché è importante favorire un sano Microbioma nella malattia celiaca? Quando siamo di fronte a disbiosi intestinale, infiammazione intestinale, sindrome da intestino permeabile o sindrome da colon irritabile, il nostro bioma subisce dei danni ( o li ha già subiti), che si ripercuotono sulla nostra salute. Le alterazioni del Microbioma possono essere scatenate da diversi fattori: da cure antibiotiche, dallo stress, da un'alimentazione scorretta, ricca di zuccheri e grassi o povera di fibre. Nella malattia celiaca la disbiosi intestinale è spesso presente, sia in chi già segue una dieta priva di glutine, sia in chi ancora mangia normalmente ( studi). Anche i pazienti con malattia celiaca con sintomi gastrointestinali hanno un diverso Microbiota rispetto ai pazienti con dermatite erpetiforme. Questo suggerisce che il Microbiota è coinvolto nella manifestazione della malattia. Non è ancora chiaro se la disbiosi intestinale sia la causa o la conseguenza della malattia celiaca, infatti, la disbiosi, potrebbe promuovere una risposta anormale al glutine o altri fattori ambientali che promuovono la malattia celiaca (ad es. Infezioni) in individui predisposti. Altri studi, hanno osservato una alterazione del Microbioma intestinale dopo lunghi periodi di dieta aglutinata con una notevole diminuzione di Lattobacilli e Bifidobatteri. Sono state inoltre osservate reazioni avverse a carico dell'apparato gastroenterico e manifestati dubbi in merito all'impatto sulla salute a lungo termine consumando frequentemente ingredienti troppo utilizzati nei cibi per celiaci. Molti pazienti celiaci soffrono inoltre di sintomi persistenti nonostante una dieta senza glutine a lungo termine . Le persone celiache che soffrono di sintomi persistenti in una dieta priva di glutine hanno un equilibrio alterato e una ridotta ricchezza di Microbiota duodenale. Una comprensione più approfondita di questi meccanismi sarebbe importante al fine di rendere possibile lo sviluppo di nuovi interventi farmacologici. La ricerca porta inoltre a pensare che alcuni additivi alimentari utilizzati per addensare o emulsionare alimenti consumati quotidianamente possano favorire infiammazione intestinale e cancro al colon retto. Gli alimenti senza glutine, sono ricchissimi di amidi, addensanti, emulsionanti che spesso vengono combinati tra loro per dare agli alimenti la consistenza e la sofficità tipici dei prodotti tradizionali. additivi alimentari, quali sono?Ecco cosa troviamo tra gli ingredienti di alcune farine o panificati formulati per l'alimentazione senza glutine che, in alcuni casi, vengono combinati tra loro:
Alcuni, tra questi additivi, possono creare spiacevoli effetti sula nostra salute. Per esempio gli edulcoranti possono indurre insulino-resistenza predisponendo al diabete mellito di tipo 2, La gomma di xantano, come pure l'Idrossipropilmetilcellulosa, possono fermentare e causare gonfiore, stipsi, diarrea o altre problematiche intestinali; La fecola di patate, come pure gli altri tipi di amidi, hanno un alto Indice glicemico e l'olio di cocco o di palma sono ricchissimi di grassi saturi. Non vogliamo dimenticare l'eccessiva quantità di zuccheri che non fornisce alcun nutrimento, ma al contrario alza la glicemia, rovina i denti, crea dipendenza e favorisce la crescita di batteri nemici nel nostro intestino. La Georgia State University ha pubblicato altri studi, secondo i quali il consumo di emulsionanti alimentari sarebbe in grado di promuovere infiammazioni di basso livello. L’ipotesi dei ricercatori è che gli emulsionanti alterino il Microbioma in modo tale da promuovere la formazione di tumori colon-rettali, e hanno testato su modelli animali la loro tesi. Nello specifico, gli studi hanno analizzato gli effetti sugli animali nutriti con polisorbato 80 e carbossimetilcellulosa, due emulsionanti molto comuni anche negli alimenti glutinati, a dosaggi paragonabili a quelli presenti nella maggior parte dei cibi processati. I ricercatori stanno ora indagando su quali siano le specie batteriche che provocano questi effetti negativi, e su quale sia il meccanismo con cui viene favorita la formazione di tumori quando il Microbioma viene alterato. Secondo Francesca Borgo, ricercatrice al dipartimento di Scienze della Salute dell’Università degli Studi di Milano :«Il consumo di emulsionanti alimentari sembra essere cruciale nel creare uno stato infiammatorio, ma anche nel modulare la composizione microbica enterica». Tutti gli additivi alimentari attualmente utilizzati nell’UE sono stati sottoposti a valutazioni sulla sicurezza ad opera dell’EFSA e/o del suo predecessore, il comitato scientifico dell’alimentazione umana (SCF), e vengono inseriti nell’elenco ufficiale dell’UE degli additivi alimentari approvati solamente se sono considerati sicuri per la salute umana. Inoltre, ove necessario, valutazioni sulla sicurezza condotte in precedenza vengono sottoposte a revisione e aggiornamento per tener conto di eventuali nuove informazioni scientifiche che lascerebbero presupporre un possibile rischio per la salute. Per aggiornare tale processo, nel 2010 la Commissione europea ha chiesto all’EFSA di valutare nuovamente, entro il 2020, la sicurezza di tutti gli additivi alimentari autorizzati in precedenza, tenendo conto dei dati scientifici più recenti. 10 consigli per nutrire il nostro bioma intestinaleVogliamo continuare a fare le cavie, o vogliamo nutrirci con un senso logico e sano proteggendo anche e soprattutto la salute in crescita dei nostri figli? La frenesia dei tempi moderni, il lavoro e i mille impegni famigliari, ci portano ormai troppo spesso a ricorrere a cibi pronti, preconfezionati, veloci e pratici. Non ci rendiamo spesso conto che per cuocere una pizza surgelata occorre lo stesso tempo che impiegheremmo preparando una zuppa di zucca o un minestrone ( anzi, il minestrone è più veloce). Senza dover obbligatoriamente eliminare i prodotti pronti, dovremmo avere la cura e la costanza di saper scegliere quelli più sani leggendo attentamente la lista degli ingredienti dando la preferenza a quelli meno elaborati che siano ricchi di elementi che favoriscono la crescita di batteri buoni nel nostro intestino, limitando quella di batteri cattivi. Ecco alcuni esempi di alimenti "pronti" favorevoli, senza glutine e pratici da preparare:
Nel prossimo articolo approfondiremo più nel dettaglio quali alimenti, oltre a quelli già citati, favoriscono la crescita di un buon Bioma intestinale e come utilizzarli in cucina. Nel frattempo potete sbirciare nella sezione ricette di questo blog per trovare qualche idea da preparare per cena.. ti potrebbe interessare anche...Bibliografia:
La dieta del microbioma . Vallardi editore Il secondo cervello di Michael D. Gershon Sano e buono senza glutine. Sperling & Kupfer editore Fonti: https://www.nature.com/articles/nature14232 https://www.bmj.com/content/360/bmj.k322 https://www.lemonde.fr/planete/article/2018/02/16/les-aliments-ultra-transformes-favorisent-le-cancer_5257759_3244.html https://www.etude-nutrinet-sante.fr/link/zone/42/2 https://www.efsa.europa.eu/it/search/site/additivi%20sicuri https://efsa.onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.2903/j.efsa.2017.4849 http://www.salute.gov.it/portale/salute/p1_5.jsp?lingua=italiano&id=238&area=Vivi_sicuro https://link.springer.com/article/10.1007%2Fs13105-017-0564-2 https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28488210 https://microbioma.it/gastroenterologia/additivi-alimentari-alterano-il-microbioma-e-favoriscono-il-tumore-del-colon/ https://www.deepdyve.com/lp/springer-journal/food-additives-contaminants-and-other-minor-components-effects-on-K0e6aqe1k5?key=springer https://www.mdpi.com/2072-6643/8/7/429/htm https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27428994 http://www.nrcresearchpress.com/doi/10.1139/cjm-2014-0472#.W-Wpm2hKjIV https://www.tandfonline.com/doi/abs/10.4161/gmic.1.3.11868 https://www.cambridge.org/core/journals/british-journal-of-nutrition/article/effects-of-a-glutenfree-diet-on-gut-microbiota-and-immune-function-in-healthy-adult-human-subjects/70732F56E5AAA70C4208127B3E43CBF6 https://academic.oup.com/ibdjournal/article-abstract/20/7/1194/4579554?redirectedFrom=fulltext http://www.alimentiesicurezza.it/wp-content/uploads/2016/09/Additivi-Alimentari.pdf
TERESA
18/3/2019 19:55:11
Ma una bella e buona alimentazione mediterranea ???? Kefir ? Avena ? Ma anche no !!!!! Poi la maggior parte dei prodotti integrali non sono altro che farine 00 con aggiunta di crusca che così bene non fa !!!! Ecc . Ecc .... con queste linee guida statunitensi BASTAAAA !!!!! Non se ne può più !!!!!
Alessandra
18/3/2019 21:00:37
Ciao Teresa, a cosa ti riferisci? L'articolo è incentrato sul bioma intestinale e alimentazione. Forse ti sei confusa? I commenti sono chiusi.
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