Crackers con latticello in purezza
Preparare dei panificati in purezza senza l'utilizzo di additivi, emulsionanti e lieviti, è diventato per me una grande sfida. Devo dire che i risultati che si possono ottenere sono a dir poco sbalorditivi.
Lo dimostrano i crackers all'acqua oppure i ceciotti o ancora il pane con farina di ceci in purezza.
Oggi ti stupirò con dei crackers croccantissimi dove, al posto dell'acqua, ho aggiunto il latticello, detto anche Buttermilk.
Non è molto usato in Italia, ma in Inghilterra è un ingrediente davvero molto comune.
L'aggiunta di inulina, può definire questi crackers simbiotici? Continua a leggere la ricetta e lo scoprirai!!
Lo dimostrano i crackers all'acqua oppure i ceciotti o ancora il pane con farina di ceci in purezza.
Oggi ti stupirò con dei crackers croccantissimi dove, al posto dell'acqua, ho aggiunto il latticello, detto anche Buttermilk.
Non è molto usato in Italia, ma in Inghilterra è un ingrediente davvero molto comune.
L'aggiunta di inulina, può definire questi crackers simbiotici? Continua a leggere la ricetta e lo scoprirai!!
Il latticello è un prodotto lattiero-caseario ottenuto dalla lavorazione del latte. È noto anche con altri nomi in diverse regioni del mondo, come "buttermilk" in inglese.
Il latticello si ottiene solitamente come sottoprodotto durante la produzione del burro. Quando si batte la panna per estrarre il burro, il liquido residuo è il latticello. Ha un sapore leggermente acido e una consistenza più liquida rispetto al latte normale. Il suo profilo aromatico può variare a seconda del metodo di produzione e della regione.
Il latticello viene spesso utilizzato in cucina come ingrediente in alcune ricette di pane, pancake, dolci e salse. Può conferire morbidezza e umidità a prodotti da forno e può essere impiegato anche in bevande rinfrescanti. In alcune culture, il latticello viene consumato da solo come bevanda.
È importante notare che il latticello può differire leggermente a seconda delle tradizioni culinarie e delle pratiche locali.Anticamente, il latticello veniva ottenuto attraverso un processo di fermentazione naturale del latte. Il procedimento coinvolgeva l'uso di latte intero, che veniva lasciato fermentare a temperatura ambiente per un certo periodo di tempo. Durante questo processo di fermentazione, i batteri lattici presenti nel latte iniziavano a moltiplicarsi e a metabolizzare il lattosio, trasformandolo in acido lattico. Questo processo conferiva al latticello il suo caratteristico sapore leggermente acido.
Successivamente, il latte fermentato veniva agitato o battuto, spesso utilizzando uno strumento come un bastone o una frusta, per separare i grassi solidi (che diventavano il burro) dal liquido residuo, che era appunto il latticello.
Con l'avvento della produzione industriale di latticello, il processo è stato modificato e ottimizzato, ma l'idea di base rimane la stessa: fermentazione del latte seguita dalla separazione dei solidi (burro) dal liquido (latticello).
Oggi, in molte aree del mondo, il latticello è spesso prodotto come sottoprodotto della produzione del burro nelle industrie lattiero-casearie, ma è ancora possibile fare latticello in casa seguendo una versione semplificata del processo tradizionale.
Il latticello è un prodotto lattiero-caseario ottenuto dalla lavorazione del latte. È noto anche con altri nomi in diverse regioni del mondo, come "buttermilk" in inglese.
Il latticello si ottiene solitamente come sottoprodotto durante la produzione del burro. Quando si batte la panna per estrarre il burro, il liquido residuo è il latticello. Ha un sapore leggermente acido e una consistenza più liquida rispetto al latte normale. Il suo profilo aromatico può variare a seconda del metodo di produzione e della regione.
Il latticello viene spesso utilizzato in cucina come ingrediente in alcune ricette di pane, pancake, dolci e salse. Può conferire morbidezza e umidità a prodotti da forno e può essere impiegato anche in bevande rinfrescanti. In alcune culture, il latticello viene consumato da solo come bevanda.
È importante notare che il latticello può differire leggermente a seconda delle tradizioni culinarie e delle pratiche locali.Anticamente, il latticello veniva ottenuto attraverso un processo di fermentazione naturale del latte. Il procedimento coinvolgeva l'uso di latte intero, che veniva lasciato fermentare a temperatura ambiente per un certo periodo di tempo. Durante questo processo di fermentazione, i batteri lattici presenti nel latte iniziavano a moltiplicarsi e a metabolizzare il lattosio, trasformandolo in acido lattico. Questo processo conferiva al latticello il suo caratteristico sapore leggermente acido.
Successivamente, il latte fermentato veniva agitato o battuto, spesso utilizzando uno strumento come un bastone o una frusta, per separare i grassi solidi (che diventavano il burro) dal liquido residuo, che era appunto il latticello.
Con l'avvento della produzione industriale di latticello, il processo è stato modificato e ottimizzato, ma l'idea di base rimane la stessa: fermentazione del latte seguita dalla separazione dei solidi (burro) dal liquido (latticello).
Oggi, in molte aree del mondo, il latticello è spesso prodotto come sottoprodotto della produzione del burro nelle industrie lattiero-casearie, ma è ancora possibile fare latticello in casa seguendo una versione semplificata del processo tradizionale.
Ingredienti
Dose per circa 320 gr di crackers cotti
150gr di latticello
100gr di amido di tapioca 70gr di farina di avena (io ho usato i fiocchi e li ho macinati) 54gr di olio extra vergine di oliva 40gr di fecola di patate 40gr di amido di riso 20gr di amido di mais 20gr di inulina Rosmarino qb sale un pizzico |
In un contenitore uniamo tutte le polveri. A parte misceliamo il latticello con l'olio.
Uniamo la miscela umida alle polveri e amalgamaiamo bene formando un impasto bello omogeneo.
Stendiamo l'impasto tra due fogli di carta da forno. Lo spessore finale dovrà essere sotile, ma non sottilissimo. Direi 1-2 millimetri.
Una volta steso l'impasto spolveriamo con rosmarino secco o fresco e lasciamo cadere pochi granelli di sale col macinino.
Delicatamente rolliamo il matterello per permettere agli aromi di immergersi nell'impasto.
Con una rondella tagliamo l'impasto in tanti quadrotti, o della forma che preferiamo.
Inforniamo a 170°C in modalità ventilata per circa 30 minuti.
Poi abbassaimo il calore a 100°C e cuociamo per altri 10 minuti circa per asciugare bene la superficie e rendere il tutto più croccante
Uniamo la miscela umida alle polveri e amalgamaiamo bene formando un impasto bello omogeneo.
Stendiamo l'impasto tra due fogli di carta da forno. Lo spessore finale dovrà essere sotile, ma non sottilissimo. Direi 1-2 millimetri.
Una volta steso l'impasto spolveriamo con rosmarino secco o fresco e lasciamo cadere pochi granelli di sale col macinino.
Delicatamente rolliamo il matterello per permettere agli aromi di immergersi nell'impasto.
Con una rondella tagliamo l'impasto in tanti quadrotti, o della forma che preferiamo.
Inforniamo a 170°C in modalità ventilata per circa 30 minuti.
Poi abbassaimo il calore a 100°C e cuociamo per altri 10 minuti circa per asciugare bene la superficie e rendere il tutto più croccante
Quanto tiriamo fuori dal forno, lasciamo raffreddare i crackers su una grata per eliminare l'umidità in eccesso.
Spezziamo quindi i crackers lungo le linee del tratteggio.
Spezziamo quindi i crackers lungo le linee del tratteggio.